domenica 24 marzo 2013

Bad Bass Event - Licola marzo 2013




Più che di vera pubblicizzazione si conta sul passa parola. So organizza in tempi strettissimi con Franco titolare del negozio Hobby Pesca di Marano.
Lo scopo è di far toccare con mano, testare, provare, le canne della più recente produzione Bad Bass.
Con me Danilo e Gennaro sempre pronti e disponibili. Purtroppo Biagio è impegnato in un personale evento, ma comunque non mancano eccellenti tester anche tra i partecipanti.

New Splinter

Si parte che saremo una ventina, mica male, ma pian piano arrivano numerose altre persone.
Si parte con la nuovissima Anniversary 120 che tirata in side cast, riscuote un successo unanime. Poi tocca a un prototipo da 150 grammi ancora in fase di testaggio.


Parte dei partecipanti


Ci sono una decina di canne già disponibili tra cui le due già citate, la Dura Astuzia, Celebration, International LDD, New Splinter, MMT 423 e Trio Compact 
International LDD in pendolare (Gianluca Perrotta) 

Iniziano i lanci più evoluti in ground cast ore 15 e anche in pendolare. La non nuovissima New Splinter è scoperta in quel momento da tanti che ne restano assolutamente meravigliati.
Ancora più stupefatti per le performance della MMT 423 che Fabrizio Chirico, un giovanissimo ma preparatissimo surf acster in odore di nazionali giovanili, tira a tutta potenza in ground ore 15.
Che spettacolo ragazzi!




Si nota che tra i più giovani c'è un'evoluzione tecnica non di poco conto e ragazzi come salvatore sassone dimostrano ottima dimestichezza con i lanci più evoluti



Danilo continua a dimostrare come si possa cavare tanti metri anche tirando in side (peccato che non ci siano sue personali foto dell'evento), e con New Splinter  e Dura Astuzia dimostra quanto siano anche abbastanza semplici da usare le stesse canne.



Bad Bass nei test precedenti


Girolamo Pepe e LDD
Personalmente a titolo dimostrativo utilizzo la Dura Astuzia e la Trio compact anche in lancio pendolare pur non essendo canne dedicate a questo stile di lancio.

Si cimentano un pò tutti e tutti ma proprio tutti sono estremamente soddisfatti. Portare le persone a provare ciò che potrebbero successivamente acquistare è operazione non solo pubblicitaria ma di massima trasparenza.

Una personale considerazione: senza parlare dei tester Bad Bass i personali sincerissimi complimenti vanno a due ragazzi poco più che sedicenni: Girolamo Pepe e Fabrizio Chirico sono destinati per bravura a applicazione a divenire due fortissimi surf caster e bravi lanciatori. Un esempio per i tanti molto più adulti che ancora hanno resistenza ad approcci maggiormente tecnici.








lunedì 18 marzo 2013


Corsica, non solo sogni


Molte però sono le località raggiungibili  senza estenuanti viaggi e con le giuste condizioni, offrire opportunità di praticare un buon surf casting senza escludere aprioristicamente la cattura della vita

Parliamo della costa orientale della Corsica e nello specifico delle lunghe spiagge che hanno come baricentro Ghisonaccia.









fiumu orbu, le villette e la pineta


super orata con il rimini
Corsica, non solo sogni

Molte però sono le località raggiungibili  senza estenuanti viaggi e con le giuste condizioni, offrire opportunità di praticare un buon surf casting senza escludere aprioristicamente la cattura della vita

Parliamo della costa orientale della Corsica e nello specifico delle lunghe spiagge che hanno come baricentro Ghisonaccia.
Le spiagge.

In effetti potremmo parlare di una unica enorme, sconfinata distesa sabbiosa che è interrotta da pochi piccoli promontori. Quella intorno Ghisonaccia potrebbe essere un continuo delle sabbie di Aleria posta 15 chilometri a Nord. Due grandi stagni connotano la costa, quello di Diana ad Aleria e quello di Urbino subito a Nord di Ghisonaccia. A sud della cittadina  troviamo la foce del fiume Orbu ed uno stagno più piccolo, quello di Palu. Qui la spiaggia dell’ Orbu si congiunge alla spiaggia delle Vacche, con accesso da Mignattaia.

Proprio da Ghisonaccia, circa 100 metri prima dell’arrivo in spiaggia dalla rotabile asfaltata, troviamo l’accesso alla Pineta, zona protetta e di un bellezza selvaggia. Strada sterrata che con l’asciutto è affrontabile con qualsiasi auto utilizzando un po’ di prudenza ma che con le piogge diventa spesso impraticabile se non si è in possesso di una 4 x 4.
Lungo il percorso si susseguono quattro indicazioni per il mare con accessi carrabili che si interrompono a distanze non eccessive dagli arenili. La spiaggia che definiremo della Pineta si estende per svariati chilometri, la granulometria è media come la profondità. In acqua sono presenti numerosissimi banchi, canaloni, buche.



TRA LE ONDE
Qui il surf casting può essere praticato secondo i più classici canoni. Le mareggiate fertili sono tutte quelle provenienti dai quadranti orientali ma quelle da Nord Est o da est portano verso riva quantità industriali di posidonia morta ed alghe. Non lasciatevi spaventare più di tanto. Pesca difficile ma tra le alghe talvolta troviamo i pesci più belli.


Saraghi davvero belli, grosse ombrine, spigole, orate, razze, gronghi, gattucci, qualche più raro squaletto possono fare la comparsa in ogni momento sulle nostre lenze.
A mare mosso non dovrà mancare l’innesco di sardina e di calamaro freschissimo insieme a verme americano, bibi, magari verme di Rimini.

La Pineta a mare calmo

In molti dicono che in Corsica è inutile portare l’arenicola!



E’ capitato più volte che  il mare è fosse liscio come l’olio o quasi. In questi casi il 90% dei pesci catturati hanno mangiato sul verme rosso: belle mormore, qualche orata, qualche sarago e qualche ombrina media. Le prede prevalenti in questo caso, ma parliamo ovviamente dei periodi miti e caldi, potranno essere numerose belle mormore, qualche discreta oratella, qualche sarago anche bello, ancora qualche bella ombrina.
corvina a mare calmo
Spostandoci più verso sud proprio la dove la strada asfaltata cede il posto alla sabbia, troviamo due ottime postazioni. La prima è proprio lì presso il piccolo scivolo in cemento, la seconda è presso una piccola ansa delimitata da una visibile punta verso sud. Saraghi innanzitutto ma anche spigole, gronghi, razze e tra le alghe e le onde belle mormore. Poi inizia la zona denominata delle villette.
Qui la fascia di posidonia è a portata di lanci lunghissimi. Si pesca bene a mare mosso oppure anche a mare calmo ma lanciando davvero tanto fuori. In mare c’è qualche scoglio isolato ma ancora più importante la fertile prateria. Ai suoi margini circolano bellissime orate, poi corvine di discreta taglia quasi fossero mormore in quanto a numero. Abboccherà ancora qualche sarago, pagelli bastardi, ovviamente mormore. Lasciate perdere, lasciate flotterini, braccioli ultrasottili ad altre circostanze. Meglio un grongo da un paio di chili sulla sardina che una manciata di pesci di galla o mezz’acqua che sicuramente faranno una brutta fine.

ottimo anche il bibi
Proseguendo verso sud arriviamo al tratto di spiaggia prospiciente ai villaggi turistici. Siamo verso la foce dell’Orbu, la posidonia è più lontana ma la musica è sempre la stessa.
Riprendendo la strada statale a 2 chilometri da Ghisonaccia troviamo una rotonda, Svolteremo a sinistra in direzione mare per arrivare dopo qualche chilometro alla spiaggia dell’ Orbu.
Scaduta avanzata da scirocco, mare gonfio e calma di vento. Si corre in spiaggia, all’Orbu naturalmente. Con mare che smuove il fondo l’ombrina da 3, 4, 7 chili non sarà un evento raro, pregiudiziale però la scelta delle esche e su tutte primeggia il bibi di grosse dimensioni. Quando il periodo è quello giusto si pescano ombrine a mare calmo quasi come da noi le belle mormore. Pesci non eccezionali ma discreti. In fondo alla spiaggia si vede a mare una sorta di cucuzzolo. Non è una roccia ma uno scafo affondato. 

Dall’ultimo tratto di spiaggia preso in esame sarà un chilometro. Dura ragazzi su sabbia che ingoia ogni carrello  Ho personalmente visto qualche sub che tornava proprio dal peschereccio affondato con qualche discreto dentice, orate e saraghi. 

lunedì 11 marzo 2013



Iniziamo  a  pubblicare una serie di interessanti itinerari che tratteranno un po’ tutte le spiagge italiane, isole comprese e anche quelle della Corsica.
LA SPIAGGIA DI CAPO MISENO












Siamo appena fuori del golfo di Napoli, il promontorio tufaceo di Miseno, posto a nord del golfo, ne è l’esatto spartiacque. Partendo dal capo troviamo 700 – 800 metri di sabbia senza alcun ostacolo presente, poi iniziano le barriere anti erosione intervallate da ampi spazi liberi.
Tutta la spiaggia è buona per pescarci sia nella stagione mite che in quella fredda. Le migliori sono le stagioni di transizione.

Il bello della spiaggia di Miseno è tra l’autunno e l’inverno. Le belle mareggiate da scirocco e mezzogiorno arrivano non come treni ma con onde gonfie e lente. Il colore delle acque è tra il verde ed il grigio. E’ il momento di tirare in acqua qualche grosso cannolicchio, verme americano, salsicciotto di sardina o magari fasolari. 
La spigola anche quella molto grossa è ben presente. Il segnale? Quella pioggia sottile e leggera che trasporta con se residui sabbiosi, quell’aria calda e bassa quasi opprimente anche in inverno. Giorno o notte fa lo stesso. Occhio al barometro ed alle maree. Pressione in discesa e alta marea sono le condizioni ideali. Poi dal lato sud della spiaggia può arrivare anche qualche bel sarago proveniente dalle tante tane presenti nella roccia tufacea del capo.
In inverno quando il mare non vuol saperne di muoversi, le postazioni al centro tra due scogliere possono surrogare le condizioni di un misto. La preda più presente è il grongo, anche di ottima taglia e l’esca di elezione la sardina.
Poi.. molti anni addietro, era l’inizio degli anni ottanta, c’era un divieto di balneazione (era ottobre se ben ricordo) causa la presenza di un branco di squali nel canale tra Misero e Procida. La settimana precedente avevo catturato la prima mia bella spigola innescando salsicciotto di sardina. Si prova di nuovo tentando il colpaccio ed innescando un grosso trancio di cefalo su di un beck del 4/0. qualcosa si attacca al finale dello 0.60, inizia un sordo tiro alla corda. Poi si pianta, il mulinello non riesce più a girare. La Mitchell Mariner Strong è piegata in modo innaturale: Un grosso grongo? Forse ma forse.. Si indietreggia provando a pompare. Sono arrivato al limite tra spiaggia e strada.
 Tutto si molla, la canna si raddrizza e quei quasi due metri di 0.60 si sono ridotti a 60 – 70 centimetri. Almeno avessi potuto sapere con certezza cosa si era attaccato!  
Dalle scogliere poste a nord verso Punta Schiavone si può praticare una proficua pesca a fondo durante la stagione calda con catture di mormore e anche di belle orate. Divieti permettendo anche sulla riva sabbiosa potrà capitare qualche bella orata lanciando abbastanza fuori.