giovedì 18 aprile 2013


Mormore da spiaggia

Amate fino a farne quasi una mania, snobbate da chi considera la pesca alla mormora  roba da principianti. Eppure intorno alla sua ricerca ruotano gran parte delle tecniche adottate in Mediterraneo.
 
La mormora? Si la puoi trovare anche sotto lo scalino di risacca di una spiaggia profonda, la puoi trovare in pascolo a 70 metri ma spesso il sistema che gira intorno alla sua cattura prevede, non sempre ribadiamolo, canne idonee alla distanza e piombature in grado di far lavorare al meglio gli attrezzi a distanze molto spesso superiori ai 100, 120 e passa metri. Mica facile! Mica per tutti.
Pesce catturabile in qualsiasi condizione anche di mare mosso quando ne prenderemo magari solo una in mezzo a tanti saraghi, come spesso è accaduto.





Questa specie è diffusa nell'Oceano Atlantico orientale, da Gibilterra fino al Capo di Buona Speranza, nonché nelle acque costiere delle Canarie e di Capo Verde. È inoltre diffusa nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nell'Oceano Indiano occidentale, nel Mar Rosso e dal Mozambico al Capo di Buona Speranza. Abita acque profonde da pochi metri fino a - 150 metri, preferibilmente con fondali mobili o lungo le praterie di Posidonia oceanica.
La mormora colonizza quindi tutte le acque della penisola e delle isole italiane e delle coste di tutto il Mediterraneo, ma la si trova anche in acque oceaniche come quelle francesi, spagnole, portoghesi e dell’Africa settentrionale, insomma acque più o meno abbastanza temperate.
Ma allora se è così diffusa, perché è sempre snobbata quando si parla di surf casting?
La risposta è davvero banale: coloro che hanno iniziato a diffondere circa 30 e più anni orsono le metodologie di pesca a surf casting, hanno avuto un riferimento certo ossia le modalità adottate nel Regno Unito. Ora in quelle acque la mormora, tranne pochissimi casi che sono e restano un’ eccezione, la mormora non è presente probabilmente a causa della temperatura dell’acqua sempre abbastanza bassa.





Per quanto riguarda le nostre coste il comportamento, la distribuzione e la presenza stagionale non è per niente omogenea.
Le acque liguri ad esempio denotano una buona presenza dello sparide ma la caratteristica delle spiagge, in generale ovviamente, non le fa classificare tra quelle da mormora. La storia cambia procedendo verso sud ad iniziare dalle spiagge della toscana settentrionale; buona quantità ma nulla proprio di eccezionale. Arrivando al Lazio entriamo proprio nel regno della marmora. Montalto, Tarquinia e scendendo molto più a sud passando per Ostia, le spiagge intorno al Circeo, quelle che partono da Terracina ed arrivano a sud presso Gaeta.




Poi ancora qualcosa di diverso sul litorale dell’alto casertano. Questo di notte per alcuni tratti è colonizzato da tanti gronghi che è come se avessero una sorta di predominio territoriale. Non che di notte non si possano catturare mormore ma di giorno a mare calmo durante il periodo mite e sempre di giorno nel periodo freddo umido con mare mosso in scaduta se ne catturano davvero tante e di ottima taglia. Abbiano avuto modo di constatare un analogo comportamento dalle spiagge della Calabria settentrionale è più probabile che a mare calmo le mormore mangino nelle ore di luce mentre la notte le esche sono aggredite da fittissime colonie di piccoli gronghi di sabbia.



piombo adatto a grattare il fondo


Dalle spiagge siciliane la mormora è catturabile durante tutto l’arco dell’anno sia  a mare calmo che mosso e probabilmente ciò è dovuto ad una temperatura media dell’acqua più elevata. Più o meno la stessa situazione che incontriamo sulle spiagge del basso Salento mentre risalendo le coste pugliesi abbiamo una presenza della mormora nei periodi detti canonici ossia maggiormente da maggio ad ottobre. Entriamo in Adriatico forse il mare più fedele e regolare per le mormore. Qui esse accostano quando la temperatura dell’acqua inizia a salire ma una volta a tiro di canna le si può catturare in quantità davvero notevole. Più ristretto lo spacco temporale per l’alto Adriatico dove le condizioni più favorevoli si hanno proprio in quei 4 mesi più caldi. Resta la Sardegna con tantissime spiagge e mormore ancora abbastanza abbondanti. 



mormore in Sicilia






 Le tre esche più diffuse




LE ESCHE
In materia di esche il binomio mormora – arenicola è quasi inscindibile. Poi è anche capitato spesso che con acque ferme e fredde il cannolicchio abbia funzionato meglio dell’arenicola, poi ancora quando in estate c’è tanta minutaglia in acqua niente è più selettivo dei piccoli bibi e  funziona bene anche il verme americano sia tagliato in due che intero se di taglia non troppo grossa. Ora una strettissima relazione l’abbiamo tra esche ed amo. Escludiamo casi limite che magari vedono catture di mormore sebbene la mira sia indirizzata a pesci più tipici della pesca a mare mosso.
La mormora grufola con il muso nella sabbia e non aggredisce l’esca ma piuttosto, come fatto generale, la aspira. Per condizioni un po’ più turbolente il mio preferito è il Bad Bass 314 del numero 11 o 10, e se tra le mormore pascola qualche discreta orata il suo duro apparato boccale non  crea alcun problema.

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