Mormore da spiaggia
Amate fino
a farne quasi una mania, snobbate da chi considera la pesca alla mormora roba da principianti. Eppure intorno alla sua
ricerca ruotano gran parte delle tecniche adottate in Mediterraneo.
La mormora? Si la puoi trovare
anche sotto lo scalino di risacca di una spiaggia profonda, la puoi trovare in
pascolo a 70 metri ma spesso il sistema che gira intorno alla sua cattura
prevede, non sempre ribadiamolo, canne idonee alla distanza e piombature in
grado di far lavorare al meglio gli attrezzi a distanze molto spesso superiori
ai 100, 120 e passa metri. Mica facile! Mica per tutti.
Pesce catturabile in qualsiasi
condizione anche di mare mosso quando ne prenderemo magari solo una in mezzo a
tanti saraghi, come spesso è accaduto.
Questa
specie è diffusa nell'Oceano Atlantico orientale, da Gibilterra
fino al Capo di
Buona Speranza, nonché
nelle acque costiere delle Canarie e di Capo Verde.
È inoltre diffusa nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero
e nell'Oceano
Indiano
occidentale, nel Mar Rosso e dal Mozambico
al Capo di
Buona Speranza. Abita
acque profonde da pochi metri fino a - 150 metri, preferibilmente con fondali
mobili o lungo le praterie di Posidonia oceanica.
La mormora colonizza quindi tutte
le acque della penisola e delle isole italiane e delle coste di tutto il Mediterraneo,
ma la si trova anche in acque oceaniche come quelle francesi, spagnole,
portoghesi e dell’Africa settentrionale, insomma acque più o meno abbastanza
temperate.
Ma allora se è così diffusa, perché
è sempre snobbata quando si parla di surf casting?
La risposta è davvero banale:
coloro che hanno iniziato a diffondere circa 30 e più anni orsono le
metodologie di pesca a surf casting, hanno avuto un riferimento certo ossia le
modalità adottate nel Regno Unito. Ora in quelle acque la mormora, tranne
pochissimi casi che sono e restano un’ eccezione, la mormora non è presente
probabilmente a causa della temperatura dell’acqua sempre abbastanza bassa.
Per quanto riguarda le nostre coste
il comportamento, la distribuzione e la presenza stagionale non è per niente
omogenea.
Le acque liguri ad esempio denotano
una buona presenza dello sparide ma la caratteristica delle spiagge, in
generale ovviamente, non le fa classificare tra quelle da mormora. La storia
cambia procedendo verso sud ad iniziare dalle spiagge della toscana
settentrionale; buona quantità ma nulla proprio di eccezionale. Arrivando al
Lazio entriamo proprio nel regno della marmora.
Montalto, Tarquinia e scendendo molto più a sud passando per Ostia, le spiagge intorno al Circeo, quelle
che partono da Terracina ed arrivano a sud presso Gaeta.
Poi ancora qualcosa di diverso sul
litorale dell’alto casertano. Questo di notte per alcuni tratti è colonizzato
da tanti gronghi che è come se avessero una sorta di predominio territoriale.
Non che di notte non si possano catturare mormore ma di giorno a mare calmo
durante il periodo mite e sempre di giorno nel periodo freddo umido con mare
mosso in scaduta se ne catturano davvero tante e di ottima taglia. Abbiano
avuto modo di constatare un analogo comportamento dalle spiagge della Calabria
settentrionale è più probabile che a mare calmo le mormore mangino nelle ore di
luce mentre la notte le esche sono aggredite da fittissime colonie di piccoli
gronghi di sabbia.
piombo adatto a grattare il fondo |
Dalle spiagge siciliane la mormora
è catturabile durante tutto l’arco dell’anno sia a mare calmo che mosso e probabilmente ciò è
dovuto ad una temperatura media dell’acqua più elevata. Più o meno la stessa
situazione che incontriamo sulle spiagge del basso Salento mentre risalendo le
coste pugliesi abbiamo una presenza della mormora nei periodi detti canonici
ossia maggiormente da maggio ad ottobre. Entriamo in Adriatico forse il mare
più fedele e regolare per le mormore. Qui esse accostano quando la temperatura
dell’acqua inizia a salire ma una volta a tiro di canna le si può catturare in
quantità davvero notevole. Più ristretto lo spacco temporale per l’alto
Adriatico dove le condizioni più favorevoli si hanno proprio in quei 4 mesi più
caldi. Resta la Sardegna con tantissime spiagge e mormore ancora abbastanza
abbondanti.
mormore in Sicilia |
Le tre esche più diffuse
LE ESCHE
In materia di esche il binomio mormora – arenicola è quasi inscindibile.
Poi è anche capitato spesso che con acque ferme e fredde il cannolicchio abbia
funzionato meglio dell’arenicola, poi ancora quando in estate c’è tanta
minutaglia in acqua niente è più selettivo dei piccoli bibi e funziona bene anche il verme americano sia
tagliato in due che intero se di taglia non troppo grossa. Ora una strettissima
relazione l’abbiamo tra esche ed amo. Escludiamo casi limite che magari vedono
catture di mormore sebbene la mira sia indirizzata a pesci più tipici della
pesca a mare mosso.
La mormora grufola con il muso
nella sabbia e non aggredisce l’esca ma piuttosto, come fatto generale, la
aspira. Per condizioni un po’ più turbolente il mio preferito è il Bad Bass 314
del numero 11 o 10, e se tra le mormore pascola qualche discreta orata il suo
duro apparato boccale non crea alcun
problema.
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